Match Analysis: come gioca il Bologna di Sinisa Mihajlovic

2022-08-31 08:51:25 By : Ms. Catherine Zou

Luci e ombre in casa rossoblu, con il Bologna fermo ad un punto dopo tre giornate. Nota positiva sicuramente Arnautovic, meno positive il mercato, che finora non ha regalato grandi colpi: sulla fascia l’assenza di Hickey è stata rimpiazzata da Cambiaso e Lykogiannis, mentre in mediana la perdita di Svanberg è stata sopperita dal giovane Ferguson. Interessante l’innesto nel pacchetto arretrato di Lucumi. Probabile la perdita di uno tra Orsolini e Barrow.

IL MODULO DI GIOCO. Dopo anni di 4-2-3-1 Mihajlovic è passato ad un 3-5-2 che gli consente una maggiore densità difensiva, a cui abbina cattiveria agonistica ed intensità, suoi marchi di fabbrica. Il suo gioco si sviluppa sempre con la ricerca del quinto, che va sull’esterno o viene dentro al campo, per favorire poi l’inserimento della seconda punta o del solito Soriano, lo scorso anno però fermo a zero reti e la finalizzazione della punta centrale, Arnautovic.

Costruzione e Sviluppo: La costruzione, che parte spesso dai piedi di Skorupski o da uno dei due centrali, è molto rapida con la verticalizzazione o il lancio per Arnautovic: raramente infatti si cerca l’appoggio su Dominguez o Schouten. Quindi poco fraseggio e palleggio in mediana e ricerca rapida dei giocatori offensivi. Lo sviluppo della manovra avviene maggiormente sul binario di destra, dove Kasius sta ben figurando in questo avvio. Soriano è il più sacrificato nello scacchiere tattico di Mihajlovic: è l’uomo che va più sulla copertura e detta la ripartenza, diminuendo cosi l’impatto offensivo ma diventando sempre più centrale nel pensiero di Mihajlovic, essendo un calciatore molto intelligente. In fase di sviluppo la squadra si dispone con un aggressivo 3-2-4-1 con gli esterni alti sulla linea dei trequartisti.

Rifinitura e Finalizzazione: Gli inserimenti di Kasius o dell’altro esterno, tipo Cambiaso, sono supportati da Soriano e dall’altro giocatore offensivo (Orsolini o Barrow) che si interscambiano e vengono a dialogare con l’esterno per poi cercare il fondo o la rifinitura dalla trequarti. Una delle soluzioni gradite a Sinisa è il tiro dalla distanza, provato costantemente dai 25 metri, così come il cross per la testa o per il piede di Arnautovic.

LA FASE DI NON POSSESSO

Fase Difensiva: Il pressing è ben organizzato e soprattutto molto aggressivo: quando la punta e uno dei trequartisti sale a portare pressing sul portatore di palla avversario per mettere in difficoltà la costruzione dal basso, gli altri si dispongono con marcature preventive per bloccare le linee di passaggio e costringere al lancio lungo. La squadra si chiude non sempre in maniera molto veloce, a riccio, con un 5-3-1-1, facendo molta densità sia centrale (con i due mediani) sia sugli esterni con il ripiegamento dei quinti che di base sono sempre terzini. Spesso sono infatti dietro la linea del pallone 9 o 10 calciatori, con il solo Arnautovic a fare da boa per ripartire. Le linee sono molto vicine e schiacciate e non creano luce per l’imbucata avversaria.

Transizione Negativa e Positiva: in caso di perdita del possesso la squadra tenta subito un pressing aggressivo ma organizzato, solo con il giocatore in zona palla, mentre il resto si chiude a riccio, indietreggia e i difensori si incollano sugli avanti avversari per non dare spazio, attendendo la copertura dei centrocampisti. Nel caso di palla riconquistata invece la verticalizzazione è immediata, per la prima punta principalmente, o per uno dei due trequartisti a supporto. Raramente si va sull’esterno dai quinti.

PUNTI DI FORZA E PUNTI DI DEBOLEZZA

Plus: Organizzazione tattica, fase difensiva, agonismo e aggressività, tiro dalla distanza

Malus: Fase offensiva, vulnerabilità sugli esterni, gioco ripetitivo, marcature a uomo

Ripetere la gara con la Sampdoria non sarà facile ma a Bologna la Salernitana potrà giocare a viso aperto. Una volta saltata la prima linea di pressing portata dagli uomini di Mihajlovic, la squadra granata dovrà fraseggiare ad uno massimo due tocchi e ripartire, sfruttando la velocità di Dia e Bonazzoli nelle ripartenze per cogliere la retroguardia emiliana impreparata, che potrebbe non avere il tempo giusto per riorganizzarsi. Molto spazio potrà essere concesso sugli esterni, specie a seguito dello sviluppo da parte del Bologna: in mezzo infatti il Bologna fa tanta densità e trovare luce non è sempre facile. Occhio ad Arnautovic: l’austriaco è molto caldo in questo periodo e gli bastano poche palle per creare apprensione. Gyomber si incollerà a lui ma dovrà evitare di dargli appoggio, perché in quel caso potrebbe risultare letale. Nel secondo tempo, con squadre più lunghe, cambiando gli esterni, la Salernitana potrebbe avere una spinta maggiore e trovare spazi e sprazzi di campo interessanti.