Padova, test di Medicina: in 3.800per poco più di 500 posti. «Servono più risorse e spazi» - CorrieredelVeneto.it

2022-08-31 08:44:18 By : Ms. Grace Hu

Sono 3.119 gli iscritti al test d’ingresso della facoltà di Medicina di Padova del prossimo 6 settembre . Un dato che segna un lieve, ma significativo incremento rispetto ai 2.968 iscritti del 2021. Quest’anno saranno 340 i posti disponibili nella città del Santo, 88 quelli a Treviso . Per quanto riguarda la sezione in lingua inglese, gli iscritti al test saranno 748, con un totale di 76 posti. Numeri che confermano la centralità in Italia dell’ateneo patavino e che vengono letti con favore e, allo stesso tempo, prudenza dal presidente del consiglio della Scuola di medicina e chirurgia Stefano Merigliano: «Partiamo da un presupposto — sottolinea — un medico per formarsi deve avere spazi negli ospedali e deve seguire un percorso e un’organizzazione che abbiamo portato al massimo possibile. Abbiamo aumentato di quasi il 20 per cento i posti di medicina a Padova, ma un albero di qualità non si raddrizza in un solo giorno. Ci vogliono programmazione e risorse. Per legge abbiamo bisogno di un certo numero di docenti per studenti, per aprire un corso ci deve essere un certo numero di docenti. Bisogna programmare e avere coscienza».

Merigliano , noto per non avere peli sulla lingua, non rinuncia a un pizzico di polemica: «Chi ha tagliato per anni — si domanda retoricamente — le borse delle scuole di specialità? Se non si programma non si va da nessuna parte , siamo arrivati a un punto di non ritorno. Perché non troviamo anestesisti? Le rispondo io: perché il carico di lavoro è disumano e perché un lavoro massacrante e con orari spaventosi viene pagato quanto quello di un oculista . L’anno scorso abbiamo messo a disposizione numeri enormi relativamente alle posizioni in Medicina d’urgenza e la metà di queste posizioni non sono andate coperte. Su 90 posti disponibili in anestesia e rianimazione ne abbiamo coperti 72. E questo perché? Perché i medici sono coscienti di essere maltrattati, sottopagati e usati come carne da macello».

Merigliano lancia un messaggio agli iscritti del prossimo 6 settembre: «Fare il medico è un bellissimo mestiere — sottolinea — è una professione di sacrificio e di servizio. Un paziente si cura anche con un sorriso, si cura ascoltandolo . L’empatia, l’etica e la professionalità devono guidare la nostra professione. Tanta gente, invece, sceglie questa strada solo perché vuole un posto sicuro». Chiusura con un partecipato ricordo degli inizi dell’avventura professionale: «Feci il medico condotto — ricorda Merigliano — a Conco, vicino a Lusiana, sull’Altopiano di Asiago. Percorsi in auto 5 mila chilometri in quaranta giorni, ma quel periodo fu per me la più grande gioia e soddisfazione professionale della mia carriera. Vorrei che tutti, compresi quelli che si avvicinano a questa professione, recuperassero la dimensione umana del mestiere. Non si può visitare via zoom, non si può comunicare a una persona di 42 anni che ha un cancro via zoom. Bisogna guardarlo negli occhi e dargli una speranza. Attorno a questo concetto ruota l’essenza dell’essere medico».

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