La Famiglia Elettrica si ricarica con una gita a Vienna - Vaielettrico

2022-08-31 08:49:31 By : Mr. Manchi Wang

La Famiglia Elettrica (dopo la ragazza elettrica) in gita a Vienna: Paolo, con moglie e tre figli, se n’è andato a Vienna con la sua Citroen e-C4. Volete raccontare le vostre vacanze in EV? Scrivete a info@vaielettrico.it

“A bbiamo deciso di passare le nostre ferie andando a visitare Vienna, partendo da Rovigo…insieme ai nostri 3 figli con la nostra ë-C4. Sulla carta non proprio l’auto indicata per spazio e autonomia per i lunghi viaggi. Ma, forti delle nostre esperienza passate (Lerici, Torino,…) non ci siamo persi d’animo. Il resoconto del viaggio (e di altri) potete trovarlo anche nel profilo Instagram @famiglia_elettrica. Vogliamo mostrare che viaggiare con i figli (tre, di 13, 10 e 10 anni) in elettrico è possibile, anche senza una supercar“

“ Come sempre per pianificare il viaggio sono partito dalla app ABRP, che dà sempre indicazioni piuttosto precise, se configurata opportunamente. È emerso subito che un viaggio diretto verso Vienna sarebbe stata un’impresa massacrante e abbiamo optato per una pausa intermedia: La località si montagna Turrache Höhe, non siamo rimasti delusi…Primo passo: procurarsi le “chiavette” dei principali provider, per essere sicuri che anche in caso di mancanza di rete o di app in blackout si possa gestire la ricarica. A mio avviso con queste di EvWay, BeCharge e EnelX in Italia si ha una copertura quasi totale (non me ne vogliano gli altri provider). Inoltre, un punto essenziale per il nostro viaggio è che tutte e tre prevedessero delle partnership con provider esteri. In particolare pianificando un numero di km fra i 1.400 e i 1.600 (pensavamo di fare anche un giro a Bratislava) ho calcolato di dover ricaricare dai 250 ai 300 kW“ .

“ Per questo motivo ho acquistato un abbonamento mensile Enel X Flat Large da 145kWh (a 45€) e un BeCharge BeRegular da 100kWh a 38€. E mi sono messo a cercare dalle rispettive app delle colonnine Fast supportate nel tragitto. Ammetto che pensavamo che la copertura delle Fast supportate fosse leggermente maggiore, soprattutto nella zona centrale dell’Austria. Faccio notare però che, in questo modo avrei fatto fino a 1.600km pagando poco più di 80€, impensabile in questi giorni per qualsiasi motore termico. Siamo partiti di domenica per incontrare poco traffico e in effetti è stato così. Come prima sosta di ricarica ci siamo fermati alla Ionity di Portogruaro, appena fuori autostrada, fornitissima con 6 stazioni dietro ad un distributore. Ma purtroppo senza bagni, distributore automatico o posto all’ombra: aspetti sicuramente da migliorare. Poi ci siamo fermati fuori autostrada a Tolmezzo ad una Enel X: almeno c’era un po’ d’ombra (e abbiamo avvistato una bellissima Polestar 2 danese)“ .

“ Prima della prima destinazione ci siamo fermati ad una ricarica quick a Villach, praticamente in centro (Lebensland Kärten Charging Station). Ci siamo fermati a pranzo in un locale a pochi passi. Occhio che potreste confonderla benissimo per un cartellone pubblicitario digitale, non mi abituerò mai al fatto che ogni colonnina è diversa dalle altre!!! Villach merita una veloce visita, in questo periodo tutte le vie sono addobbate per un festival estivo. Proseguendo, la sosta a Turracher Höhe è stata necessaria quanto sorprendente. L’hotel dove siamo andati (Sundance Mountain Resort) sicuramente ha visto tempi migliori, ma il rapporto qualità-prezzo è ottimo e prevede piscina e saune. Inoltre, non essendoci colonnine nei paraggi (contrariamente a quanto indicano le varie app, che ne mostrano 2) sono stati così disponibili da fornirci una presa esterna a cui attaccarci. Il posto per il resto è splendido e tranquillissimo (forse anche un po’ troppo), ottimo per le passeggiate. Consigliato sicuramente“ .

“ Abbiamo ripreso il viaggio per Vienna, dopo aver caricato di notte fino al 75% circa (un’altra auto si era attaccata alla presa e aveva fatto saltare l’impianto 😂). Partendo da un’altezza di 1.700m abbiamo dovuto fare una sola sosta a Leoben, in una zona fornita di distributore, autolavaggio, kebab e forno con specialità dolciarie. Lo stallo è fornito di 2 fast CCS da 150kW, 1 CHAdeMO da 50kW e se usate le chiavette EnelX e BeCharge non dovete perdervela, nei paraggi non ce ne sono tante altre. Una ricarica quasi completa qui ci ha permesso di arrivare a Vienna senza problemi. Ed ecco la nostra meta. Il viaggio alla fine è stato tranquillo e sereno e solo alle porte della città abbiamo incontrato qualche rallentamento dovuto a lavori. La città è molto bella, vivibile, a misura di famiglie (i bambini non pagano quasi nulla), ci si sente sempre al sicuro. E la rete di trasporti (u-bahn, s-bahn, tram, autobus) ti permette di arrivare dappertutto“.

“ Fra Prater, Musei, Zoo, palazzi storici, si può soddisfare ogni tipo di turista. E raramente si ha l’impressione che vogliano fregarti (ricordo ancora un gelato a Firenze a 7€, con i prezzi non esposti). Il cibo non è caro, basta un po’ guardarsi attorno e hai possibilità di pranzare e cenare sia ai tipici baracchini che in locali etnici. Visto che nella permanenza in città non abbiamo usato l’auto, ma l’efficiente rete di trasporti, solo poco prima di tornare ho dovuto ricaricare presso ÖAMTC Erding. In pratica è la nostra ACI: ci si può trovare bagno, ristoro e nel caso acquistare attrezzatura per auto (seggiolini, portabici,…). Al ritorno abbiamo fatto lo stesso percorso: ci siamo fermati a Leoben e abbiamo passato la notte a Turracher Hohë (con l’ormai famosa ricarica in hotel…via cavo). Nel tratto finale, visto il tragitto quasi tutto in discesa, abbiamo dovuto effettuare una sola sosta (in autostrada!!!) presso la BeCharge di Gonars Nord. Visto il caldo, ci siamo fermati al vicino McDonald (non l’adoriamo…ma con il caldo è stato provvidenziale). Ci sono rimasti 70 kW degli abbonamenti, li useremo a casa con calma. I ragazzi si sono divertiti molto (anche noi). E alcuni dei momenti più spensierati sono stati proprio durante le soste: abbiamo avuto modo di parlare e raccontarcela“.

— La Famiglia Elettrica è la 7° puntata della serie “Ricarica in vacanza”. Le 6 puntate precedenti: qui le colonnine “imprigionate. Qui le disavventure con una Leaf 64 kWh. Qui Umbria-Capo Rizzuto in Volkswagen ID.4 (foto). Qui in Francia con la Zoe. Qui: Stefano e le troppe colonnine fuori uso. Qui: così è una caccia al tesoro, il lamento di Roberto. E se vuoi seguirci con continuità, iscriviti gratis alla Newsletter e al canale YouTube di  Vaielettrico.it —

Chi scrive certe lettere dovrebbe vergognarsi! Prendersela comoda in vacanza! Che vergogna! Che scandalo! Ma non lo sapete voi che io faccio 16 ore ininterrotte dì guida sempre 10km/h orari oltre il limite! Tutta la famiglia deve orinare dentro bottiglie! Altro che sgranchire le gambe all’autogrill! Mio figlio più grande è addestrato a rifornire l’auto sporgendosi dal finestrino posteriore con la tanica, ovviamente con l’auto in corsa sennò si perdono minuti preziosissimi! E al ritorno si cerca di battere il record! E se io faccio così esigo e pretendo che tutti gli altri facciano lo stesso! Altrimenti pesto i piedi e mi metto ad urlare!

Dove andremo a finire se tutti si mettessero a viaggiare come pare a loro incuranti di quello che piace e serve a me? Magari pure fermandosi a guardare il panorama! Per carità non fatemici pensare! Che vergogna!

Furio è lei ? Povera Magda ! cit. Bianco Rosso e Verdone

Milano cortina 2 ore e 57 minuti 34 secondi… alboreto is nothing

A me invece è sembrata una bellissima vacanza in famiglia, con ovviamente un resoconto delle ricariche… essendo una lettera inviata ad una testata che di elettrico tratta sarebbe strano il contrario. Io sono dell’idea alla fine fare le vacanze tutte d’un fiato con tirate massacranti con la famiglia, trasformi la vacanza in qualcosa tipo uno sforzo. Non so che bambini avete voi, la mia dopo 2 ore di macchina inizia a mostrare segni di cedimento. Sinceramente trovo un viaggio tipo Fantozzi molto inutile. Anche se non ho una elettrica, mi son sempre fermato con molta calma per fare riposare le menti e i corpi, visitare qualcosa di nuovo e passare del tempo non stressante con la mia famiglia, magari mangiando o semplicemente andando a un parco giochi. Le tirate del tipo “io con un pieno faccio mille km con la mia termica” per me sono solo stress paragonabile a quello che si subisce tutto l’anno al lavoro. Qui si parla di vacanze e, come non ho mai capito quel povero mentecatto arrogante che sbraita al bar della spiaggia perché è ben 2 minuti che aspetta per pagare un caffè, mai capirò chi stressa se stesso e la famiglia con Camel Trophy o Parigi Dakar per andare da A a B, per iniziare una vacanza… perché quella è una vacanza iniziata veramente male. Almeno a mio modo di vedere…

E in ogni caso signori. Come già da tutti ribadito. Si è capito benissimo che per molti le ricariche sono una rottura di… però davvero, andate su siti tipo gogasoline o yessmokecar a dire quanto vi fa schifo l’elettrica. Perché qui di quello si parla e, nel bene e nel male, a noi così va bene. Il resto sono solo commenti senza fondamento! Cioè cavolo dai. Lasciate vivere il prossimo, sembra che siate tutti col complesso del pene piccolo così!

Beh, si, l’anno scorso ho fatto 1000km (Basilicata – Milano) fermandomi solo 2 volte credo. Giudare senza sosta per molti è stancante, ma non lo è anche fermarsi per una sosta di ricarica sotto il sole (x quanto tempo poi) come è successo alla famiglia elettrica?

I viaggi lunghi con un’elettrica sono improponibili secondo me, tanto peggio se si va in montagna o in qualche paesino isolato, dove non puoi ricaricare all’arrivo. Va benissimo l’auto elettrica, ma come seconda auto da usare tutti i giorni… I viaggi lunghi secondo me rischiano di essere “acrobazie” da fanatici 🙂

Ah…. cavolo. Quindi Alessandro ha decretato che l’unico modo di viaggiare è il suo e gli altri sono fanatici. Ragazzi siamo stati scoperti. Dobbiamo smetterla di viaggiare per il piacere di viaggiare. Dobbiamo concentrarci solo su partenza e destinazione. Nessuna deviazione! Massima concentrazione! Che alla fine c’è il podio.

Ma non puoi limitarti a dire che TU preferisci viaggiare pensando solo alla meta invece di passare alla tesi che l’elettrico per i viaggi lunghi sia “improponibile” e quindi chi lo fa è un fanatico? C’è un mondo là fuori. Vogliamo dare dei fanatici anche a tutti i norvegesi che suano le bev? a tutti gli olandesi? a tutti i francesi? che adirittura vengono nel nostro paese con quelle auto? Eddai su…

Non ho decretato nulla: ognuno è liberissimo di viaggiare come vuole. Io se voglio andare a vedere una città vado direttamente in quella città, non sto in giro quasi una settimana fra andata e ritorno; se invece si parla di vacanza itinerante, è un altro discorso. Ma che almeno non si tenti di far passare il doversi fermare un’ora ogni tot sperando di trovare una fast charge libera, ed aspettare che l’auto si carichi sotto il sole come “piacere di guida e prendersi il tempo di godersi il viaggio” 😉

Ciao, chiaramente non è stata una gita ma una vacanza (itinerante) di una settimana, le soste in montagna erano parte del piano (in maniera sicuramente opportunistica per non far un’unica tirata fino a Vienna, sinceramente lunga anche per un mezzo “normale”) anche per variare il viaggio (città/montagna). Ribadisco avrò effettivamente “perso” non più di 1h in tutto il viaggio a causa delle ricariche se consideri che qualche sosta l’avrei comunque fatta. Ribadisco anche che viaggi di questa entità ne farò 3-4 all’anno, poi 10-15 gite da 300-400km in cui effettivamente devo verificare prima dove caricare (nel frattempo con la pratica mi sto creando un database personale sui posti migliori), ma per il resto ho solo viaggi per andare a lavoro (100-150km al gg) e giri in città…e qui con il fotovoltaico gli eventuali minimi fastidi che posso avere durante i viaggi più lunghi vengono completamente compensati in termini di risparmio e comodità. Ultimo punto: veramente, come ho scritto, durante queste ricariche in giro in località mai viste prima abbiamo la possibilità di scambiare quattro chiacchiere, finora sono sempre stati dei momenti piacevoli, sarà la sensazione di “pionerismo”, la consapevolezza che non stiamo inquinando, non so che dirti…a volte dipende anche dal modo in cui ci si pone

“tanto peggio se si va in montagna o in qualche paesino isolato” io ricarico da quando ho comprato la BEV con una presa shuko in garage. Una Model 3, non una Twizy con batteria da 6kWh. Caricando anche a 2kW di potenza, dalle 20 alle 8 fanno 24kWh caricati, anche in un paesino di montagna sperduto. Che magari non ha un distributore di carburante: perchè non è scontato… mentre la presa elettrica ce l’hanno tutti. Ma proprio tutti. “I viaggi lunghi secondo me rischiano di essere “acrobazie” da fanatici”, sono alla mia quarta auto a GPL, con autonomia intorno ai 350 km. Cioè come la BEV. Sono un acrobata da circo e non l’ho mai saputo! (io e il restante 12% del parco circolante italiano che ha Metano o GPL).

E grazie tante… In montagna a casa tua però, io stavo parlando di gite, non di tornare a casa propria! Prova a fare una gita in montagna in giornata, magari a Pont in Valsavarenche partendo da Milano, lascia l’auto in un parcheggio che non ha colonnine e torna indietro la sera per ora di cena, come ho fatto 3 giorni fa… vediamo come va con un’elettrica. Secondo me dovrai fermarti in autogrill “a sgranchirti le gambe” anche se magari te le sei già sgranchite a sufficienza con 4 ore di camminata e non vedi l’ora di arrivare a casa.

https://abetterrouteplanner.com/?plan_uuid=5d62f675-bc13-4957-a809-0312822eb5f8

Ben 13 minuti di sosta ricarica al ritorno. Aiuto! Moriremo tutti!!!

Io sinceramente vedo la voglia di trovare drammi dove non ci sono, da molti commenti del genere. Davvero su un viaggio da 1000 km diventa così assurdo sgranchirsi le gambe mezz’ora? È così terribile pianificare un viaggetto? Io lo faccio da sempre anche con la termica, in modo sicuramente diverso, ma lo faccio. Inoltre, forse tra le cose più importanti, reputo assolutamente rischioso per la mia e la altrui incolumità, il mettersi al volante per ore e ore senza adeguato riposo. Posso ritenermi superman quanto voglio, ma dal momento che mi metto al volante assumo la responsabilità di preservare l’incolumità della mia famiglia, oltre di tutti quelli che mi incrociano sperando, come faccio io, di non trovare una persona con i riflessi annebbiati da un viaggio che richiede troppe energie.

Peccato non siate riusciti a fare la tappa a Bratislava. E’ ad uno sputo da Vienna ed è davvero carina! Strana la cosa delle colonnine inesistenti!

Ciao, il punto è che il paese era in piena ricostruzione, un cantiere a cielo aperto, e i punti dove erano segnalati erano in uno sterrato in discesa che sinceramente temevo di affrontare per la paura di incagliarci

Ah ecco! Ora ha già più senso! 🙂 Si torna sempre al discorso che urge un miglior monitoraggio delle colonnine sulle app. :/

Che noia certi commenti: questa pigrizia mentale non vi porterà affatto bene.

L’unica speranza è che continuiate a leggere Vaielettrico, magari commentando solamente quando avrete qualcosa di interessante da dire.

Cara Famiglia Elettrica, io invidio la vostra ferma volontà di viaggiare in elettrico. Secondo quanto ho letto avete fatto almeno 8 soste per ricaricare, alcune sono avvenute per visitare luoghi in programma altre esclusivamente al fine di ricarica ( almeno la metà) . Come ogni automobilista la difesa dell’auto che si ama è estrema. Se ti compri l’auto che ami tendi sempre a sminuire i difetti e qui mi pare palese quando si ride all’impianto che salta e la ricarica si ferma al 75%. Bisognerebbe sapere l’auto che è stata collegata successivamente quanto abbia ricaricato.. comunque se la carica si fosse fermata prima avrebbe compromesso i piani..detto questo con una termica le soste sarebbero state in totale un paio.. una prima di partire. Sinceramente io non sarei in grado di fermarmi così tante volte prima di arrivare alla meta, ma è assolutamente vero che non siamo tutti uguali e che al momento questo tipo di Mobilità non è per tutti.

Rispondo a Massimo, ma anche ad Alessandro nel suo commento qui sotto, visto che l’obiezione è la medesima. Io credo che sia soprattutto un problema di mentalità. Se si continua a ragionare solo in termini di abitudini e di comodità assoluta avete ragione da vendere. Però il vostro è un commento che sembra non considerare minimamente il fatto che tutte queste soste hanno consentito di emettere localmente zero grammi di CO2 e zero particolato (si, Ok, un po’ con i freni nel poco che è necessario usarli con un’elettrica). Uno la pensa come vuole, ci mancherebbe! Almeno, fino ad ora. Ma vedete anche voi come il clima stia diventando sempre più bizzarro (ed è un termine troppo blando, di cui mi scuso, visto che fa morire persone). Il rischio è che, continuando a peggiorare la situazione climatica, quelle che oggi considerate comodità irrinunciabili un giorno potranno diventare vietate, se non dalla legge, dai fatti. E qualora fosse così, tutti, ma proprio tutti, dovremo vivere forzatamente in una situazione sempre meno vivibile e sempre meno comoda. Pensate alle desertificazioni, alla mancanza di acqua, alla salificazione dei fiumi… ed al loro impatto sulle migrazioni di massa da terre che diventeranno invivibili. Sono fenomeni che stanno accelerando, e sempre più rapidamente. Negli ultimi 30 anni la temperatura globale è salita di più di un grado (nei giorni scorsi la NASA ha mostrato un impressionante filmato della variazione mensile delle temperature, anno per anno, avvenuta negli ultimi 140 anni), e le proiezioni dei modelli matematici per i prossimi anni sono catastrofiche. I ghiacci dei poli si stanno sciogliendo sempre più rapidamente, rendendo meno salata l’acqua di mare, cosa che sta mutando il corso delle correnti oceaniche, quelle che regolano il clima. Ed essendo l’acqua dolce ricca di CO2, i mari si stanno acidificando (altra situazione che non sottrae CO2 dall’atmosfera). Non voglio fare una puntata di Super Quark, anche perché non ne capisco nulla, ma lo dico perché tutti si rifletta sulle conseguenze di queste situazioni provocate dal perseguire le nostre comodità in continuo aumento da quando bruciamo fossili. E se, magari, non vale la pena di fare qualche sosta in più (oltre alla modifica di altri comportamenti “comodi”, come sprecare acqua, mangiare carni, fare viaggi lunghissimi solo per divertirci, ecc…) per tentare di mitigarne l’impatto. Sarà poco, ma sempre meglio di nulla. Tutto qui.

I ghiacci dei poli si stanno sciogliendo sempre più rapidamente, è più di qualche miliardario ne sta già approfittando scavando in cerca di cobalto e altri minerali per la produzione di nuove batterie 🔋 purtroppo! Complimenti per Paolo e la sua famiglia del viaggio a Vienna.

Forse mi mancherà la sensibilità all’ambiente…. Ma mi pare che la mia risposta vertesse anche sull’eventuale mancanza di ricarica che avrebbe potuto far saltare la pianificazione… Certo le mie esigenze sono molto diverse dalla stragrande maggioranza di quelli che scrivono qui. Spesso torno da Firenze a casa , provincia di Massa Carrara, e mi ritrovo a non volermi fermare per arrivare prima possibile a casa. Certo direte cambia modo di fare. Rispondo io magari sono stato in ospedale da mio figlio e ho voglia e necessità di tornare dagli altri che ho casa.. Forse di fermarmi a prendere un caffè e fare una sosta per ricaricare non ne ho proprio voglia. Magari non voglio spendere 15€ all’autogrill per cenare… magari quando quest’estate siamo stati in vacanza a Marina di Ravenna, con tre figli in auto e moglie non avrei avuto voglia di fermarmi a ricaricare; e calcolato che abbiamo percorso il tragitto di circa 285 km a 110km/h in autostrada che a conti fatti mi ha fatto spendere circa 50€ di gasolio tra andata e ritorno e viaggetti vari con la Citroen Gran c4 Picasso 1,6 Hdi (caricata come un tetris) per un totale di 620 km percorsi circa… Forse non ho la minima intenzione e possibilità di spendere svariate migliaia di euro per comprare un’auto che non offre minimamente la possibilità di fare questo tipo di viaggio. Tanto che ho acquistato un Ford Custom Tourneo ( modificato con sollevatore per disabili) perché mezzi di questo tipo elettrici NON ESISTONO. Detto questo aggiungo che nel viaggio che ho fatto a Ravenna a fatto gasolio solo una volta , prima di partire… E mi sono fermato 5 minuti per somministrare le medicine a mio figlio…vicino a Bologna… Fermarmi 8 volte per una vacanza NON fa per tutti. Forse tra qualche anno…

Secondo me il tuo caso è di certo un caso particolare. Resto con dei dubbi perché con la mia Niro, ABRP mi fa fare Firenze-Massa Carrara-Firenze senza ricariche in viaggio e Massa Carrara-Marina di Ravenna con una ricarica da 9 minuti (!) vicino a Bologna (8 ricariche non le fai neppure per Torino-Porto Cesareo: ABRP dice che ne servono 5, diciamo 6 se vuoi arrivare con più del 10% di carica) Certamente al momento non è possibile pensare ad un mezzo elettrico del tipo che hai indicato. Ma ribadirei che le vostre esigenze non sono le esigenze della maggior parte delle persone, che invece continuano a ragionare pensando al proprio tornaconto senza considerare l’altro piatto della bilancia guardando solo e ingigantendo le rinunce da fare e ignorando i vantaggi. D’altra parte se il Paese è allo sbando lo si deve principalmente allo scarso senso civico di molti concittadini che quando hanno pensato al proprio tornaconto si sentono a posto, e chi se ne frega dell’ambiente e delle prossime generazioni. La cosa triste è che alcuni sono anche genitori, eppure non vedono al di là della propria egoistica esistenza. Per fortuna esistono ancora molti altri italiani che, al contrario, sono ben più virtuosi e che hanno l’ingrato compito di ricordare agli altri che il ventesimo secolo è già finito da un po’ di anni e che se non cambiamo registro noi ci penserà la natura a fare i suoi aggiustamenti.

“Forse mi mancherà la sensibilità all’ambiente”

Si, esatto. Il resto è solo vittimismo atto a giustificare l’immobilismo e fatalismo che permea la sua vita. Non voglio offendere, è che usare le sue difficoltà per impietosire il lettore rendendolo più permeabile ai sui concetti è paragonabile alle pubblicità di raccolta fondi televisive con i bambini che muoiono di fame.

Tra l’altro, i van elettrici esistono. E sono modificabili con il sollevatore anche loro. In futuro potrà pensarci. Anche per contribuire a migliorare l’aria che i suoi figli respireranno in futuro. Visto che si nota che sono loro la sua ragione di vita. (si, nell’ultima frase ho usato lo stesso meccanismo psicologico che lei ha usato nel suo commento)

Non sono d’accordo. Non vedo vittimismo e mi sembra che prima dei casi limite ci sia un bel po’ da “sfrondare” tra chi decanta i propri vizi, si fa beffe delle virtù altrui e nasconde la pochissima voglia di modificare le proprie abitudini dietro un tristissimo manto di machismo.

Guarda che abitando dove abito, cioè in Lunigiana, e senza la possibilità di caricare a casa NON è proprio possibile acquistare un mezzo del genere. Senza considerare che mezzi come servono a me a passo lungo AL MOMENTO NON VENGONO PRODOTTI. e il prezzo d’acquisto non può essere NON considerato. Io poi sono un caso limite al di fuori della normalità. Comunque le modifiche al mezzo NON vengono ancora effettuate con sollevatore . Esistono delle specifiche e il mezzo va omologato. Bucare il pianale e modificarlo non risulta semplice come su un mezzo a gasolio

Più che una vacanza a Vienna, sembra un tour delle colonnine di ricarica…

Ciao, sono Paolo l’autore del post, qualche anno fa abbiamo girato la Scozia con una Passat presa a noleggio: 1600km in 5gg. Ti assicuro che abbiamo fatto lo stesso numero di soste che abbiamo fatto per andare a Vienna. L’unico sbattimento (che però non mi pesa perché mi piace pianificare) è di verificare di avere un paio di alternative nel caso in cui qualcosa dovesse andare storto, ma devo dire che con un po’ di esperienza, la situazione colonnine in generale nell’ultimo anno è molto migliorata. Poi certe zone si sa…non sono molto coperte

Ben detto! ho esperienze silili al tuo racconto e negli ultimi 12 mesi le colonnine sono aumentate a dismisura. in certe aree d’Italia, dal mio punti di vista sono persino troppe per l’attuale diffusione di auto elettriche… serviranno comunque ed è meglio averne in più che in meno; in altre aree d’Italia, invece sono decisamente carenti. Per l’estero, non ho sufficioente esperienza per esprimermi, ma devo dire che di problemi non ne ho mai avuti, al tuo pari

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