Fratelli d'Italia sempre in testa, il PD perde terreno

2022-09-10 14:15:37 By : Mr. David Cheng

In Italia da oggi i sondaggisti rimarranno in silenzio, almeno fino al voto del 25 settembre. Alla mezzanotte di oggi scatta infatti il divieto di pubblicare numeri e percentuali, valido per le ultime due settimane di campagna elettorale. Gli istituti demoscopici, allora, mostrano le ultime fotografie, tra conferme, sorprese e molti interrogativi.

Irremovibile, sulla cresta del consenso, c'è sempre Fratelli d'Italia (FdI), il partito di Giorgia Meloni. La leader ha risalito il crinale di una torrida estate con il passo lento e costante della scalatrice. Da giugno non ha mai smesso di guadagnare punti, al ritmo di qualche decimo a settimana. FdI è il primo partito, con una percentuale che oscilla tra il 25,8% (Swg) e il 24,4% (YouTrend). Soltanto tre mesi fa, era di poco sopra il 20% e il duello col Partito democratico (Pd) sembrava tutto da giocare. E invece Meloni ha iniziato a salire con la sua gamba, dettando il passo. Ha scelto di non voltarsi indietro a guardare l'avversario, evitando scivoloni e invitando gli alleati a mostrare prudenza e misura.

Il partito di Enrico Letta (Pd) resta al secondo posto ma continua a perdere terreno: Demos, più ottimista, fotografa il Partito democratico al 22,4%; Pagnoncelli, dell'istituto Ipsos, lo stima al 20,5%. Per il segretario, però, la «sfida fondamentale» si gioca nelle prossime due settimane e con il suo «ecobus» è già partito per la volata finale a «convincere» i 60 collegi che i democratici stimano contendibili.

A supporto di un Nazareno che fatica a nascondere preoccupazione, gli alleati lanciano la carica. Emma Bonino, con la sua +Europa data tra il 2,2% e l'1,6%, sottolinea che quello dell'astensione rimane ancora il più grande partito. «Il diritto di voto esiste solo quando si esercita», il suo appello.

Il Ministro Luigi Di Maio, con il suo neonato Impegno Civico fermo all'1%, si lancia nella metafora calcistica: «È come il Napoli contro il Liverpool. Tutti lo davano per spacciato e poi ha vinto 4-1. La coalizione deve fare squadra».

L'équipe si completa con Alleanza Verdi-Sinistra, che l'ultima fiduciosa rilevazione di Swg attesta al 4,2%. Le speranze del centrosinistra sono tutte riposte nell'ampia fetta di indecisi: sono il 35% per Euromedia di Ghisleri, solo il 10,1% per Ipsos. Ma il distacco tra le due coalizioni appare - almeno da queste ultime rilevazioni demoscopiche - netto.

«Per i sondaggi siamo avanti di 20 punti», vanta Matteo Salvini. L'indagine citata è quella di Pagnoncelli, che vede la coalizione di centrodestra al 46,6%, contro il 27,2% dei rivali. Il leader della Lega, «già a ottobre con la testa», deve però affrontare un difficile derby per salire sul terzo gradino del podio. I consensi continuano a calare e la maggior parte dei rilevamenti demoscopici danno un Carroccio al 12%.

Il testa a testa è con un Giuseppe Conte in maniche di camicia che continua a risollevare il morale del Movimento. Ben sotto la soglia del 10% all'indomani della caduta del Governo Draghi, oggi il M5s oscilla tra l'11,9% (Swg) e il 14,5% (Ipsos). «Ancora una volta saremo la sorpresa delle prossime elezioni», si rallegra il pentastellato.

Esulta anche Carlo Calenda con un romanissimo tweet: «daje!». Il suo Terzo Polo cresce per tutti i sondaggisti e sono in molti a prevedere il sorpasso di un soffio ai danni di Forza Italia.

Per Swg, l'asse Azione-Italia Viva è al 7,2%,gli azzurri al 6,7% Il Cavaliere, certo della vittoria della sua vecchia coalizione, con dentro anche Noi Moderati all'1,7% (Youtrend), ha detto di non essere preoccupato. Lo sono invece, ma non mollano la presa, tutti quei partiti in fondo alla classifica: da Italexit di Paragone, al 2,3% per Demos, a Unione Popolare di De Magistris. La lotta è per un seggio nel prossimo Parlamento.